Secondo Monsignor Elia Piu, uno dei maggiori studiosi su Marano Lagunare, il nome “Marano” è riferito a un’antica gens romana, una di quelle inviate da Roma a colonizzare il nord est dopo il 169 a.C., data della fondazione di Aquileia.

Proprio la costruzione dell’antica città romana è legata a doppio filo alla nascita di Marano e di altri centri friulani come Clauiano o Ontagnano, tutti edificati pochi anni dopo il castrum di Aquileia. Il primo nome di Marano fu “praesidium Mariani”, come la famiglia romana inviata a soprassederne l’edificazione.

L’aggettivo “Lagunare” arriva invece solo nel Diciannovesimo secolo e precisamente dopo l’unità d’Italia, quando si ritiene di dover distinguere le diverse Marano (nel frattempo, una “i” era caduta e l’altra si era trasformata in “o”) che esistevano in quel momento nel neonato paese, onde evitare confusioni di tipo burocratico.

Un punto di difesa ambitissimo

Già in epoca romana Marano era considerata strategica, e proprio per Aquileia, della quale rappresentava in un certo senso lo sbocco sul mare e la possibilità di trasferire merci via nave senza rischi. Questo tipo di importanza a livello di posizione rese interessante la piccola cittadina anche per tutto il Medioevo.

Contesa tra Venezia e il Sacro Romano Impero, fu infine la prima a spuntarla dopo battaglie e assedi feroci, e le due lagune furono indissolubili fino alla Pace di Campoformio del 1797, quando la fine della repubblica fece passare i suoi territori prima a Napoleone e poi all’Austria, che comunque aveva già dominato brevemente Marano nel Sedicesimo secolo.

Forse è anche per una naturale tendenza a mal sopportare il giogo straniero, francese o austriaco che sia, se Marano e Venezia sono oggi così affettuosamente legate.

Sia come sia, Venezia, pur considerando Marano cruciale per il proprio dominio sulle acque adriatiche, non fece molto per “coccolare” l’ambita cittadina, e almeno nel secondo periodo di dominazione e fino a Campoformio la lasciò andare verso un progressivo abbandono, simbolicamente e materialmente rappresentato dal decadimento della formidabile Fortezza, uno degli apparati difensivi che caratterizzano Marano Lagunare.

A dare l’ultimo e decisivo colpo alla (antica) grandezza del centro furono le epidemie malariche, risolte solo dopo l’unità d’Italia grazie a una massiccia campagna di prevenzione e cura.

Oggi della storia importante di Marano rimangono tracce nel locale museo, in quello di Udine e, per chi ha occhi attenti, nell’architettura del paese, che richiama davvero Venezia in piccolo: un gioiello tutto da riscoprire.